Ddl stabilità deludente, non disperdere i sacrifici fatti
Diciamoci la verità, il ddl stabilità con cui il governo Monti avrebbe dovuto chiudere la sua parentesi tecnica in vista delle elezioni politiche non è certo l’epilogo migliore per l’esecutivo dei professori. Non fosse altro per il fatto che, secondo la migliore (o peggiore, a seconda dei punti di vista) tradizione della politica italiana, anche questo testo di finanza pubblica ha finito per diventare un provvedimento omnibus, nel quale si è finito per infilare di tutto. Un testo pasticciato e deludente, addirittura «illeggibile» secondo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che nelle pieghe dei 554 commi in cui è articolato nasconde, per la verità in modo neppure troppo attento, qualche bel regalo di Natale di cui, in tempi di crisi e di rigore, ci si sarebbe potutifrancamente risparmiare.
Non si capisce d’altra parte perché, senza entrare troppo nel dettaglio, una legge di stabilità dovrebbe preoccuparsi di aumentare di 40 milioni le risorse per l’editoria e di 15 quelle destinati alle tv e alle radio locali, o di consentire al Collegio nazionale dei maestri di sci (non ce ne vogliano a male se li citiamo tra gli esempi) di attingere al nuovo Fondo nazionale per i comuni montani. Né si capiscono i criteri e le proporzioni utilizzati per destinare appena 500mila euro alla ricerca sulle malattie del pancreas e altrettanti in favore della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), se allo stesso tempo il ddl stanzia 10 milioni di euro all’Ice, celebre per il fatto di spendere più per il suo funzionamento che in investimenti per la promozione delle aziende italiane all’estero, scopo della sua missione.
Di fronte a simili provvedimenti resta solo un auspicio. Che dal dicastero dell’Economia, nella persona del ministro Grilli, in ciò che resta di questa legislatura ormai avviata verso la conclusione, arrivi un segnale forte e chiaro. Per salvaguardare gli sforzi finora fatti dal Paese sulla via del rigore e i risultati che, malgrado l’epilogo deludente del Ddl Stabilità, l’esecutivo guidato da Monti ha saputo raggiungere in questi tredici mesi di governo.
Cesare San Mauro